Palazzo Florio a Favignana

280 km

1 Via Florio Favignana

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fu progettato per Ignazio Florio senior dall’architetto Giuseppe Damiani Almeyda che si ispirò alle forme neogotiche allora in auge. Per le sue dimensioni imponenti e per le caratteristiche architettoniche, fu sempre identificato come “castello”. 

Ignazio acquistò le isole Egadi nel 1874 e, due anni dopo, si diede avvio alla costruzione dell’edificio situato sul luogo dove era originariamente il forte San Leonardo.

Al pianoterra erano situati il salone, utilizzato anche come sala da ballo, la sala da pranzo, la biblioteca, la sala da biliardo, nella quale era collocata l’opera di Antonino Leto “La pesca del tonno”, più nota come “La mattanza(1881-1887), di proprietà della Fondazione Sicilia. Vi si accedeva da un portico, dove la famiglia spesso si riuniva anche insieme agli amici, che immetteva in un disimpegno nel quale si aprivano uno studio e una piccola cappella sulla destra, completata il 29 dicembre 1877, accessibile sia dall’interno che dall’esterno, mentre, sulla parte opposta, si trovavano alcuni locali di servizio. Questi ultimi occupavano anche il seminterrato dove alloggiava la servitù. La cucina, la dispensa, la legnaia, il locale dove si conservava il carbone, erano qui ubicati insieme ad un passaggio sotterraneo che conduceva ad un edificio chiamato “I pretti”, dal nome del genovese Eugenio Pretto, già proprietario della costruzione sorta con l’obiettivo di instaurarvi un’industria conserviera per le sardine fritte.



planimetria casa e giardino



pianta pian terreno



pianta primo piano



pianta sotterranei


Dal 24 maggio 1878 il palazzo fu pronto per essere abitato. Scomparso Ignazio senior nel 1891, la proprietà passò ai figli Ignazio e Vincenzo che vi trascorsero le vacanze insieme alle consorti. I decori e gli arredi vennero aggiornati ad un gusto più moderno, vicino alle tendenze liberty di gran moda tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, arricchendo di dettagli floreali e di sinuosità le tappezzerie e i ferri battuti.

Lo splendido palazzo ospitava le riunioni familiari e le frequenti visite degli amici arrivati anche a bordo degli yacht dei Florio. Qui Franca si ritirò alla morte di tre dei suoi figli, per riprendersi dalle penose vicende che videro la scomparsa di Giovannuzza nel 1902 e, l’anno successivo, di Giacobina, appena nata, e di Ignazio, detto Baby Boy, unico erede maschio, quest’ultimo in circostanze misteriose.




Sala biliardo



Lucie e Cecè in casa



riunione di famiglia e amici davanti la casa