Le cantine

1 Via Vincenzo Florio Marsala

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La bottaia, Archivio Cantine Florio


Nel territorio trapanese, dove era già attiva la produzione del Marsala già dalla fine del XVIII secolo, Vincenzo Florio senior fondò nel 1834 la Florio e C. destinata alla produzione di vino «all’uso di Madera», come si leggeva nell’atto costitutivo. Tra le sei grandi fabbriche presenti sul territorio alla data del 1939, vi erano le inglesi Woodhouse, la Ingham e la Florio.  

Vincenzo fece edificare una palazzina per la residenza della famiglia, ubicata al centro di un ampio cortile, circondato dagli stabilimenti per la produzione e la conservazione, che riprendeva il modello dei bagli inglesi nell’isola. I magazzini riservati all’invecchiamento dei vini erano imponenti, data la necessità di conservare il prodotto per almeno tre anni. 

Inizialmente la produzione fu indirizzata verso un mercato nazionale il cui trasporto era agevolato dalle linee di navigazione di proprietà della famiglia stessa. 

Alla morte di Vincenzo, il figlio Ignazio senior rilevò l’attività, apportando migliorie attraverso l’impiego di macchine a vapore per i processi di produzione, per la costruzione delle botti e la loro pulitura, per il trasporto e l’imbarco sulle navi, cui si aggiunse il confezionamento del vino in bottiglia a partire dagli anni ’80 dell’Ottocento.

I vini erano diversificati a seconda del mercato di destinazione e alla tipologia dei consumatori, mentre le oscillazioni della richiesta portarono all’esplorazione di nuovi mercati. 

Nel 1892 allo stabilimento di Marsala fu annesso il terreno adiacente, dove si trova l’attuale sede della Cantine. Al centro del nuovo baglio fu edificata una palazzina per la famiglia, progettata da Ernesto Basile, arredata con mobili di pregio e opere d’arte e dotata di una cappella decorata con i motivi liberty allora in voga. In quegli anni i Florio avviarono anche altri stabilimenti per la produzione e la conservazione del Marsala a Balestrate, Alcamo, Castellammare del Golfo e Castelvetrano.

All’inizio del Novecento, in pieno declino economico, la famiglia fu costretta a cedere gradualmente i propri beni. Le prime cessioni riguardarono le attività più fiorenti, ovvero le tonnare e quelle legate alla produzione vinicola. Nel 1904 Ignazio junior fondò la Florio e C. - Società anonima vinicola italiana (S.A.V.I.) che rilevò la proprietà degli stabilimenti ad esclusione delle due palazzine, alla quale, nel 1906, fu associata la S.A. Distillerie italiane di Leopoldo Parodi Delfino che ne prese il possesso e la gestione poco tempo dopo. Nel 1924 la S.A.V.I. passò alla Cinzano che, nel 1929, costituì la S.A.V.I. Florio – Ingham Whitaker - Woodhouse & C., avendo acquisito anche le società inglesi.

Durante la seconda guerra mondiale, nel 1943, gli stabilimenti furono bombardati e seriamente danneggiati. Dal 1998 l’intera proprietà, in parte ricostruita, è passata nelle mani di Illva di Saronno che ne porta avanti la tradizione.

Le immagini provengono dell'Archivio Cantine Florio

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