Ceramica

scritto da A. Lo Cascio e V. Profetto

[...] La fabbrica produceva linee domestiche destinate alla media ed alta borghesia, ma forniva anche le stoviglie per Villa Igiea, il Grande Hotel et des Palmes, l’educandato Maria Adelaide e altri istituti della città. In questo periodo, tra i grandi collaboratori spicca il nome di Ernesto Basile, l’architetto del liberty palermitano tanto caro alla famiglia Florio.



 Servizio in terraglia forte, decorato con calcografia miniata a mano, 1910



Con lo scoppio della prima guerra mondiale e l’inizio della crisi di Casa Florio anche la Manifattura della ceramica fu ceduta. Acquisita dalla Ducrot, nacque nel 1921 la Società Anonima Siciliana Ceramiche, che utilizzava ancora il marchio del cavalluccio marino. 

Dopo i primi fortunati anni, iniziò però un periodo difficile per la fabbrica.
La produzione divenne sempre più omologata e si arrestò più volte per mancanza di materie prime. La concorrenza delle fabbriche settentrionali si fece sempre più forte. 

Nel 1940, la società fu ceduta alla Richard-Ginori che, in una normale opera di strategia commerciale, acquistò la fabbrica palermitana per acquisirne le materie prime e cessarne l’attività definitivamente. Si chiude così la storia di una grande azienda siciliana.

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Cache-pot in terraglia forte, decorato con motivi rocaille a rilievo e smaltato a lava colata a mezzo di aerografo



Piatto in terraglia forte, decorato con calcografie delle serie Marsala


testo a cura di A. Lo Cascio e V. Profetto
Foto Collezione A. Lo Cascio e V. Profetto